Daitoshi: la potenza del vapore

Chi mi conosce sa che non so un grande amante dei folletti giapponesi. Non mi fecero impazzire gli Spiriti Patroni di Arborea, anche se poi proponeva alcune meccaniche interessanti.
Allo stesso modo anche gli Yokai di Daitoshi non mi hanno entusiasmato.
Sebbene in realtà l’autore ci crei una lore coerente e con un’interazione con le meccaniche credibile.
Ecco con questa introduzione, che già poteva essere una conclusione, vi portiamo nel mondo di Daitoshi.

7 minuti
Per chi va di fretta
  • Devir continua la Kemushi Saga
  • Materiali customizzati, ben fatti e plance ampie
  • Diverse profondità di gioco: un primo livello intuitivo, meno il secondo

Di Daitoshi ne abbiamo sentito parlare da tempo.
Faceva parte di quel paccone di novità di fine 2024, dove ci stava anche Men Nefer.
Infatti fu proposto anche da GdT Roma Players nel LDP dedicato alle novità di Essen.
Noi lo abbiamo giocato sabato scorso alla GobCon Deluxe di Arezzo 2025.
Questo fatto denota che ci abbiamo giocato una volta soltanto.
Abbiamo poi spippolato un po’ su Tabletop Simulator, un valido strumento sia per carpire immagini sia per fare esperimenti.
Più di altre volte, quindi, oggi non siete di fronte ad una recensione.

Daitoshi

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Autori

Dani Garcia

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Editore

Devir

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Giocatori

1-4

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Età

14+

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Durata

2 ore

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Costo

60€ circa

Largo e ricco

Daitoshi è ricco. Come tutti i giochi di quella tornata. Un sacco di meeple sagomati e customizzati con decals.
Anche il Vapore, la “risorsa non risorsa” principale del gioco, è un token trasparente molto evocativo.
Anche il tabellone stesso vuole stupire, con i suoi tracciati azione modulari su cerchi concentrici.
E tutto, come va di moda in questo periodo, largo.
Ma l’apoteosi della cura e del dettaglio la vediamo nella plancia giocatore. È dual layer e addirittura pieghevole, altrimenti non rientrerebbe nella scatola.
Le dimensioni sono infatti quelle che avrebbe avuto una plancia “comune” tempo fa.

L'ampia plancia giocatore di Daitoshi
L’ampia plancia giocatore di Daitoshi

La plancia del giocatore

Un focus ulteriore sulla planciona giocatore.
Sulla destra ci sono i tre Edifici alimentati dal vapore, ciascuno dei quali può ospitare 3 o 4 Invenzioni.
Il giocatore ha infatti l’opportunità, fra le sue azioni, di attivare la produzione e arricchirsi delle risorse prodotte da ciascun macchinario.
Le risorse sono quattro e si tiene conto della loro disponibilità con dei tracciati sulla plancia del giocatore. Clamorosamente siamo riusciti a evitare oro e legno, in favore di risorse tematizzate con lo stile cyberpunk.
L’argilla invece c’è, ma si chiama “Materiali Edili”.

La generazione del Vapore è l’elemento più intrigante.
Acqua e carbone muovono il segnalino sul tracciato.
Se la freccia su cui arriva indica la stessa direzione di provenienza della ciminiera, il giocatore ottiene vapore

Poca innovazione, ma tanta solidità

L’elemento più innovativo è quello della generazione del Vapore.
È un tracciato dove il segnalino sale quando la caldaia viene riempita di acqua e scende quando viene messo carbone.
Il tracciato stesso riporta delle freccette.
Se nel muovere il segnalino si copre una freccetta che ha lo stesso segno della provenienza del token, allora il giocatore ottiene vapore.
La didascalia della relativa immagine sarà sicuramente più esplicativa.
In linea di principio la meccanica, che nei primi round può sembrare poco intuitiva, ci spinge a equilibrare le dosi di acqua e carbone.
Un po’ come se dovessimo gestire una reale caldaia.

Pronti per girare per i quartieri di Daitoshi a fare affari

Ritorno a Kemushi

Atmosfera molto steampunk. Il giocatore è un magnate che si muove nei vari quartieri di Daitoshi per fare business, sfruttando le opportunità che le macchine a vapore possono offrire.
Queste attività, in qualche modo, si scontreranno con il “mondo antico” (i tracciati delle Terre Incolte).
L’ambientazione di Daitoshi riprende la Kemushi Saga che Devir ha già proposto in Sand, Silk e Bamboo.

Quando allo Yokai sale il nervoso

Le macchine alla fine sfruttano risorse naturali e gli Yokai dopo un po’ sbroccano. Il loro disagio gli porterà a spaccare qualche asset delle Fabbriche.
Molti elementi della plancia giocatore sono infatti tiles fronte retro, con il lato aggiustato e quello rotto e meno performante.
Ragione per cui il giocatore invierà sui 4 tracciati delle Terre Incolte i Pellegrini. Saranno dei moltiplicatori per i punteggi finali e limiteranno anche l’effetto di malus.
La partita terminerà quando anche solo uno di questi tracciati Terre Incolte sarà quasi svuotato.

Vapore…uno degli elementi più preziosi di Daitoshi

Un gioco sicuramente per esperti

Preparatevi ad una spiegazione lunga. Che qui non la forniremo nel dettaglio.
Nel proprio turno il giocatore è di fronte a due opzioni.
La prima è quella di produrre, attivando i suoi Edifici con il Vapore e ottenendo risorse. Se viene scelta questa possibilità, anche tutti gli altri giocatori possono produrre. In qualche modo scroccano l’opportunità offerta dall’avversario.
La seconda opzione è invece più piazzamento lavoratori.
In linea di massima il giocatore muove il suo Magnate lungo i distretti di Daitoshi, che sono dei settori circolari.

Per i distretti di Daitoshi

Ogni distretto ha in realtà 3 spazi azione. Un’azione gratuita, che contempla prendere una tessera Terre Incolte, è obbligatoria.
Piazzare un lavoratore è invece facoltativo, ed è attivabile con lo spazio dedicato, ma richiede vapore e l’invio di un Lavoratore.
Le azioni sono fra le più varie. Sicuramente dovrete ottenere Invenzioni da inserire negli Edifici della vostra Fabbrica, come visto in precedenza, per poi produrre nei round successivi.

E’ stato migliorato un quartiere, creando un ulteriore settore circolare

Migliorare la città

Viene offerta anche l’opportunità di potenziare i Distretti. Infatti, ciascun settore circolare può essere espanso, aggiungendo un nuovo arco concentrico che potenzia gli effetti del Distretto.
Allo stesso modo, l’Elettrificazione, permette di girare la tessera distretto migliorandola.
Chiaramente i distretti, espansi ed elettrificati, sono a disposizione di tutti i giocatori ma chi compie l’azione, ovviamente, ottiene dei benefici.

Questo distretto è stato elettrificato: la tile è stata girata

Diverse profondità di gioco

Alla fine, la parte piazzamento lavoratori è anche semplice e lineare.
La faccenda si intrica notevolmente con la questione della Megamacchina e dell’Università, che permette di arrivare a nuove invenzioni e di tutto un po’.
Daitoshi offre infatti meccaniche con diverse connessioni tra loro.
Per fare un esempio, alcune azioni muovono il Verme-Bus e il segnalino Prestigio su tracciati anch’essi circolari, fornendo bonus e risorse.

I tracciati Verme-Bus e prestigio.
Come in Tekhenu alla fine sacrificherete la poesia per la praticità: bus sdraiati

Richiede il suo tempo

Chiaramente tutto questo spazio di manovra lasciato al giocatore offre profondità, ma fa sì che Daitoshi sia un gioco prettamente per un pubblico di appassionati.
Nei primi round, o nella prima partita a seconda della sagacia del giocatore, Daitoshi si presenterà come un gioco tattico.
Un po’ disorientato mi muovo quindi sul tabellone, prendo risorse e spendo risorse. In questo è molto lineare: ogni distretto permette di svolgere un’azione che richiede la spesa di una risorsa dedicata.

  • Cibo ► Invenzioni
  • Materiali Edili ► Espansione del Distretto
  • Energia ► Elettrificazione
  • Beni di Lusso ► Commercio

Dopo questi turni di rodaggio, dove in effetti non avete possibilità di fare altro, imparerete a impiegare i Lavoratori e quindi ad avere una visione strategica.
L’Università, appunto, ma anche come gestire i tracciati per i bonus di fine partita, richiedono invece un’analisi più profonda che potreste non essere in grado di condurre in una prima partita.
Senza che lo sapessimo prima, la stessa considerazione l’abbiamo trovata nel diario di sviluppo dell’autore.

Uno scatta dalla GobCon

Ogni turno dà soddisfazione

Daitoshi comunque non è un gioco punitivo. Azzardando un paragone, ogni round dà la stessa soddisfazione che si ha in Tokaido.
Quale che sia l’azione, infatti, comunque prendo una risorsa o faccio una manciata di punti.
Un po’ ansiosa la gestione delle Terre Incolte, ovvero non far sbroccare gli Yokai, ma si gestisce.
Ma attenzione invece a non rimanere senza Vapore.
Questo può essere davvero drammatico.
Senza vapore da pagare alcune azioni sono interdette e la produzione impossibile.
La gestione della ciminiera della caldaia è quindi un punto di attenzione.

Link utili

In conclusione

Il weekend alla GobCon Deluxe è stato davvero piacevole. Differente da come me lo ero immaginato, ma ugual modo soddisfacente.
Penso che meriti un approfondimento, tempo permettendo, in un articolo dedicato.

La nostra partita

Se invece vi state chiedendo il vostro Affezionatissimo come si è comportato a Daitoshi, potrei rispondere: dignitosamente.
Ho accannato fin da subito strategie complesse e mi sono concentrato sul Vapore, avendone sempre una buona scorta.
Daitoshi ha un setup variabile molto importante, di conseguenza è importante leggere di volta in volta il tabellone.

Il setup variabile crea sempre combinazioni diverse.
Nella mi partita ho trovato che l’azione Commerciare fosse piuttosto redditizia e semplice.
Avevo poi il Vapore e i Beni di Lusso che servivano

Andate sul sicuro alla prima partita

Alcune Invenzioni permettevano di produrre Beni di Lusso e solo poche Materiali Edili. Riuscii a prenderli e di conseguenza a costruire un motore che generava risorse da vendere con l’azione Commerciare.
Ho macinato quindi punti su punti durante la partita, incagliandomi poi alla scoring finale per avere scarsamente giocato in funzione di questa fase.
Tutto questo nel caso ve lo stesse chiedendo.

La lotteria dei bonus di fine partita

Una considerazione estemporanea potrebbe riguardare i bonus di fine partita. E’ infatti una riflessione che sto facendo da qualche tempo.
Come ad Inferno, altro titolo che abbiamo giocato alla GobCon, una buona quota di punti viene assegnata a fine partita. È più difficile intuire nel corso del gioco quanti punti faremo.
È ancora più difficile in un’epoca dove la stessa scatola viene presa in mano poche volte.

I tracciati dove inviate i Pellegrini determinano i punti dei bonus di fine partita. Sono moltiplicatori che premiano criteri diversi. Fate attenzione

Tre è il numero perfetto

Credo sia un gioco che dà il meglio di sé in 3 giocatori, dove in 4 è comunque piacevole ma bisogna essere preparati a partite più lunghe.
È vero in particolare nel caso di una prima partita, dove bisogna inserire anche una spiegazione dettagliata e dare il tempo ai novizi di orientarsi.
In due giocatori anche mi dicono giri bene, nonostante alcuni accorgimenti che prevedono l’utilizzo del mazzo Sindaco per strizzare un po’ il gioco.

Da rigiocare

In definitiva Daitoshi è un gioco che rigiocherei. Chiaramente con più consapevolezza potrei usufruire di meccaniche che ho praticamente ignorato.
Non introduce grandissime innovazioni, l’unico elemento che può incuriosire è quello relativo alla gestione della creazione del Vapore.
Non è comunque indispensabile che un gioco sia innovativo per essere piacevole.
Se tutto è incastrato a dovere, come in questo caso e altri della tornata del 2024 di Essen, allora l’autore ha comunque raggiunto il suo obiettivo.

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