Trent’anni fa o giù di lì, nelle settimane prima di Natale entravano in casa depliant con giochi e giocattoli. Fra le varie scatole c’era anche quella di Star Quest. Costoso allora come adesso.
Il vostro Affezionatissimo, all’epoca dei fatti un fan della Terra di Mezzo, riuscì un anno a strappare un Hero Quest. Star Quest appariva un po’ come un clone e rimase lì.
Ma perché questo tuffo nei ricordi?
Perché oggi parliamo di Tethys.
Tethys è uno degli ultimi giochi, non l’ultimissimo, proposto da Little Rocket Games. Con lo Star Quest dell’amarcord iniziale condivide l’ambientazione fantascientifica.
Il gioco di Razzino e Zemilio ci porterà infatti su una stazione spaziale in una luna di Saturno, Tethys per l’appunto.
Non resta che prepararci per questo viaggio interplanetario. Alla velocità “super-luce” potete saltare alle conclusioni.
Tethys – Space Dungeon
Autori
Giampaolo Razzino
Zemilio
Editore
Little Rocket Games
Giocatori
2-4
Età
7+
Durata
20 – 60 minuti
Costo
40€ circa
Semplicità e funzionalità
La componentistica è piuttosto semplice e, soprattutto, robusta. Nessuna miniatura, ad esempio, ma comode pedine con le basette.
Ottima intuizione visto che Tethys è un gioco pensato per volpine giocose a partire dai 7 anni.
Norma, la figlia di Giampaolo Razzino, è stata una delle playtester di questo dungeon crawler collaborativo.
Una mappa modulare che offre varietà
Partiamo col dire che non c’è un tabellone, ma una serie di tessere esagonali che rappresentano Stanze della base spaziale.
Ogni Stanza può ospitare un certo numero di oggetti.
Potremmo infatti trovare delle Casse da aprire con delle chiavi. Le chiavi sono il tesoro che il giocatore si guadagnerà sconfiggendo un Uovo Alieno.
Sia Casse che Uova sono token in cartoncino double face che nascondono sul retro il “tesoro” che offrono.
Alieni riottosi
Possono mancare gli alieni in una base spaziale che ospita, di fatto, un dungeon?
Ecco quindi un sacchetto di stoffa per contenere una quarantina di token Alieno.
Su un lato è mostrata la tipologia di alieno e la sua forza, mentre sul retro, come per gli altri token, il tesoro che offrono.
Saranno estratti, ogni volta che una Tessera Stanza li richiede, da un sacchetto di stoffa.
Più Eroi che giocatori
E poi ci siete voi, gli eroi del dungeon. A Tethys si gioca fino in 4 ma ci sono 7 plance personaggio ciascuno con le sue abilità, fornendo al gioco una leggera asimmetria.
Non è l’unica nota distintiva di ciascun personaggio, che avrà anche una sua velocità.
Ogni Eroe ha un’arma, con la possibilità di cambiarla se ne trova un’altra che preferisce o di potenziarla. Ogni Eroe può caricare fino a 3 oggetti.
Non ci sono punti ferita, ma una barra dell’energia, con token da scartare quando feriti, svolge la stessa funzione.
Un semplice dungeon crawler
Per molti versi Tethys ricorda Karak. La prima versione, non Karak II, che invece è più strutturato e complesso. Tuttavia, i due prodotti non differiscono solo per l’ambientazione.
Già al setup, ad esempio, notiamo la prima differenza.
Nel titolo di Little Rocket Games troviamo infatti un setup variabile. La missione scelta, dall’apposito libricino, indicherà come sistemare il tavolo e lo scopo di quella missione.
Non è comunque un vero e proprio gioco a campagna e tanto meno legacy.
Scelta condivisibile considerando per chi è pensato Tethys.
Da non trascurare il fatto, per la stessa motivazione, che Tethys, rispetto a Karak, è un gioco collaborativo e non competitivo.
Regolamento immediato
Il regolamento è sempre pensato nell’ottica di essere semplice. Due azioni a disposizione da scegliere, anche ripetendole, fra muovere e attaccare.
Quando si muove fuori da una Stanza già esplorata se ne aggiunge una casualmente, che potrà ospitare i vari token (cassa, alieno, uova) visti prima.
Alcune stanze sono poi speciali, dando un ulteriore tocco di caratterizzazione al gioco.
Combattimenti con i dadi
I combattimenti sono molto semplici. Si lanciano i dadi indicati dalla propria arma e si distribuiscono i danni ai mostri nella Stanza, con la possibilità di rubare il tesoro a quelli uccisi.
Alla fine del turno la presenza di alieni nella Stanza in cui ci si trova comporta la perdita di energia.
Attenzione alle abilità speciali
Abbiamo giocato con bambini, come all’evento di MuraPlay. Ne sono rimasti entusiasti.
Ok, se non abituati a giocare, l’idea che ogni personaggio abbia un’abilità diversa da quella dei compagni è un po’ difficile da fare passare.
C’è da dire che un parallelismo con un cartone animato semplifica subito la questione.
Un’esplorazione che coinvolge
Ecco che quindi Tethys diventa un gioco di esplorazione. Mentre il bambino esplora e gira Tessere Stanza non sa quello che troverà.
Non sa neppure quello che pescherà dal sacchetto: e se uscisse un alieno coriaceo?
E la scoperta prosegue nel girare il token del mostro sconfitto o aprendo una cassa: chissà se potremmo potenziare la nostra arma o trovare un componente per risolvere la missione.
Il connubio alea-eccitazione si mantiene anche nei combattimenti per mezzo del dado, che faranno storcere il naso ai più dotti.
Forse si poteva ancora semplificare evitando l’uso di numeri.
Collaborazione e nessuno escluso: come evitare noie
Gli autori, ma non sono certo degli sprovveduti, non cascano nel problema della player elimination. Se antipatico negli adulti, potrebbe essere drammatico nei bambini.
La perdita di energia in Tethys non comporta la “morte” del personaggio, ma solo il fronteggiare qualche malus fintanto non ci si cura.
Viceversa se tutti finiscono senza energia la missione è fallita.
Tutti per uno, uno per tutti.
In conclusione
Tethys è un robusto e semplice dungeon crawler pensato per bambini proposto da Little Rocket Games. Non vogliamo dire che un gruppo di adulti si incontrerebbe una sera per giocarci, ma permette di giocare insieme ai più piccoli senza che sembri una concessione.
Dieci missioni, e la possibilità di crearne nuove, insieme ad una plancia modulare e la giusta casualità danno un boost di longevità al gioco.
Tenendo conto del pubblico a cui è rivolto, facilmente annoiabile e avido di emozioni, è sicuramente una buona trovata. La sicurezza del german è roba da vecchi (come noi…)
Dal punto di vista meramente meccanico c’è il rischio che alcune missioni siano più complesse o lunghe del dovuto, ma, come visto prima, ne guadagna l’esperienza di gioco complessiva.
Un’ambientazione comunque a portata di bambino
Abbiamo parlato di alieni (tra l’altro c’è pure la loro Regina mezza insettoide) e uccisioni varie.
Ad ogni modo non è che siamo di fronte ad un’ambientazione alla Nemesis o alla Alien, ma di questi horror-splatter Tethys ne è quasi la parodia, così come di altre lore fantascientifiche.
Insomma… genitori… nessun incubo notturno.
Il colpo di classe?
D-3BO è diventato P1-NO.