Il mondo si divide inevitabilmente tra Don Chisciotte e Sancho Panza.
Non è chiaro se si nasca con una naturale affinità verso uno dei due, o se sia la vita stessa a spingere ciascuno a identificarsi con uno dei due eroi de La Mancia.
Da un lato, il cavaliere sognatore e idealista; dall’altro, il suo scudiero pragmatico, cinico e concreto. Mentre riflettete su quale di questi personaggi vi rappresenti meglio, vi presentiamo Don Quixote: The Ingenious Hidalgo.
Don Quixote non è ancora disponibile nei negozi in quanto sarà presentato ad Essen 2024. Siamo riusciti a giocarne il prototipo, dove artwork e regolamento sono ormai definitivi, grazie alla cortesia del suo autore ed editore, Andrea La Rosa.
Questo simpatico gioco di carte, un filler fino a 6 persone, lo abbiamo provato e fatto provare in diverse occasioni.
Anzi, abbiamo avuto modo di farlo testare anche alle volpine giocose, sebbene comunque non sia un titolo dedicato solo ai bambini (e poi nel corso degli anni anche le volpine sono cresciute).
Tempus fugit.
Tante carte per buffe e simpatiche illustrazioni
Don Quixote è un gioco di carte. Sono tante e divise principalmente in due gruppi: Personaggi e Avventura. Già, perché l’idea dell’autore è quella di ricostruire proprio le gesta dell’hidalgo e tutti i riferimenti che propone si possono difatti ritrovare nell’opera di Cervantes.
Oltre alle carte troviamo una plancetta, il Tracciato del Valore. Non è un segnapunti, ma tenetelo a mente perché è una delle trovate più azzeccate del gioco dove corrono quattro Segnalini Valore.
Sono questi i sentimenti, per così dire, che pervadono l’opera di Don Quixote: delusione, ossessione, amore e gloria.
Chiudono la dotazione alcuni token, gli Oggetti, divisi tra Strumenti e Diamanti.
Anatomia di una carta Personaggio
Prima di andare avanti è opportuno capire come è strutturata una carta Personaggio. Sono queste le più comuni e quelle che vanno a formare la mano del giocatore.
Molto carina l’immagine e il suo stile. Tornando invece a la parte tecnica, in alto sinistra si possono trovare un certo numero di tick (le v per intederci) o di croci. Alcune carte, non tutte, possono avere anche un potere speciale, come quello di prendere dalla riserva un Oggetto o rubarlo ad un avversario.
Andare a rapinare un altro giocatore non è l’unica possibilità di interazione prevista da Don Quixote.
Sulla parte sinistra si può trovare o uno dei simboli Valore, come illustrato nella foto, oppure un criterio di punteggio che verrà applicato a fine partita (generalmente basato su una meccanica di set collection).
Un po’ di regolamento
Sempre senza scendere nel dettaglio, cerchiamo di darvi un’idea di come è strutturata una partita di Don Quixote.
Ad inizio partita si pongono un certo numero di carte Avventura, a seconda del numero dei giocatori, sopra il tracciato.
Ogni giocatore riceve invece una mano di 9 carte.
Chi è di turno sceglie un avventura, legge un po’ di testo che fa ambientazione (flavour text) e condivide le due possibilità che sono offerte.
Infatti, se la carta avventura viene “approvata” farà avanzare un certo segnalino nel tracciato per il numero di passi riportato. Se invece fallisce, avanzerà un altro tipo di token.
Come si vota?
Il sistema di voting è la chiave del gioco e il motivo per cui poco fa abbiamo parlato di tic e di croci.
Ogni giocatore gioca una carta coperta e si rivelano tutte contemporaneamente.
Dopo avere applicato le eventuali abilità speciali, si sommano i voti a favore e quelli contrari e si risolve di conseguenza l’avventura.
Si giocano 4 round in questo modo, poi è previsto un piccolo intermezzo dove i giocatori scartano carte che ritengono inutili e tornano poi a 9 carte.
Ecco quindi che si giocano i 3 o 4 round finali, a seconda del numero di giocatori e si passa al calcolo del punteggio.
Come si vince?
La carta che si gioca per le votazioni non è scartata, ma disposta davanti al giocatore.
Ricordate l’icona a in basso a destra? A seconda di dove il corrispondente segnalino sarà giunto sul tracciato, quella carta avrà un valore diverso.
Da sommare anche l’eventuale punteggio se si realizza l‘obiettivo segreto che era stato consegnato ad inizio partita.
Alcune impressioni
Don Quixote è un titolo semplice e rapido che utilizza la meccanica del voting in un filler in un modo che non ricorda Dixit. Il giocatore deve invece valutare quale segnalino gli convenga “spingere” a seconda delle carte che sta mettendo di fronte a sé e che daranno punti a fine partita.
Anche il tracciato è stato ben congegnato. Una partita è divisa in due ere, qui chiamati capitoli.
Nel secondo capitolo i segnalini sul tracciato sfruttano i fiumi, accorciando di fatto il loro percorso verso posizioni che consentono punteggi più alti. Une elegante sistema di catch-up.
Don Quixote vuole raccontare una storia e vi riesce attraverso le carte Personaggio, dove ci troviamo davvero tutti gli attori del racconto di Cervantes, anche in più copie e in veste diversa.
Tuttavia, i due possibili esiti di ogni Avventura, vittoria o sconfitta, risultano in parte scollegati dalla narrazione stessa. Probabilmente, però, era difficile fare di meglio.
Per quanto riguarda gli Oggetti e le Abilità Speciali siamo di fronte ad un di più. Nel senso che forse le Abilità Speciali sono quasi obbligatorie, dal momento che possono consentire, ad esempio, di annullare una carta avversaria, così da creare un’interazione tra i giocatori.
Aggiungere gli Oggetti fin da subito possono spaesare il giocatore, soprattutto se pensiamo al target per cui Don Quixote è pensato. Possono essere aggiunti in una seconda partita o tenuti come variante (sebbene alcune carte ci facciano un diretto riferimento)
In conclusione
Don Quixote è stata una felice scoperta, trovata curiosando qua e là nella rete alla ricerca di novità. Andrea La Rosa con Llamascape Games è al suo primo gioco, ma visitando il sito della casa editrice noterete come ci stanno dando dentro.
Il gioco che oggi ci propone è un fillerino fresco con due novità davvero interessanti, ovvero come il sistema di voting è utilizzato e come è usato il tracciato per permettere di recuperare nel secondo capitolo di una partita.
C’è anche un tentativo di condividere la storia di questo sognatore, mettendo tutto dentro la scatola.
Un sognatore che a noi piace.