Un appuntamento ormai fisso a Play, e dobbiamo ringraziare Pendragon per questo, è la sessione di gioco nella Blue Room.
Sebbene ci siano molte opportunità per testare prototipi o anteprime di giochi in uscita durante l’anno, provarli a Modena è particolarmente allettante.
Questo evento non solo permette di testare i giochi in anticipo, ma anche di incontrare persone con cui, a causa della distanza geografica, è difficile interagire.
Uno dei due giochi che abbiamo provato nel 2024 è Terrorscape.
L’altro è stato Pianeti Sconosciuti, che stiamo giocando anche su BGA. Ci torneremo.
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Avevamo visto Terrorscape girare nelle diverse community durante il lancio del Kickstarter e ne parlammo anche a noi.
Sicuramente quello che colpisce di questo uno-contro-molti a movimento nascosto è la grande struttura del villone in cartone che divide il Killer dagli altri giocatori.
In Scotland Yard, l’archetipo di questa categoria, veniva fornito un block-notes e un cappellino, altri giochi mettono a disposizione invece uno schermo.
Qui non si è badato a spese, come direbbe il direttore del Jurassic Park, ed è stata messa a disposizione questa struttura che funziona anche da torre lancia dadi.
L’anticipo delle grandi occasioni
A differenza di Hegemony domenica scorsa, a Terrorscape a Modena arrivo per primo.
L’anticipo è quello delle grandi occasioni e quando arrivo la stanza è ancora vuota.
Penso pur di avere sbagliato slot (mica non è mai successo…)
Andrea, che poi ci presenterà anche il gioco, mi dice sono OK e prendo posizione in attesa degli altri giocatori.
Scopro solo dopo che, casualmente, mi sono seduto dal lato del Killer.
Sì, perché in Terrorscape ci troviamo in una villa, tipo quella di Cluedo.
Solo che non c’è da scoprire chi sia l’assassino. Qui è tutto chiaro.
Abbiamo un Killer assetato di sangue che nella fattispecie, come da antologia hollywoodiana, ha una motosega a catena, meritandosi così il soprannome di Macellaio.
Gli altri giocatori sono tre sprovveduti Sopravvissuti, o almeno provano a conservare questo stato, con ognuno delle proprie peculiarità.
Come vincere ed essere felici
I fessacchiotti sono pure rimasti chiusi dentro la villa e una delle loro condizioni di vittoria è proprio quella di trovare le 5 chiavi nascoste, carte mescolate nel mazzo Oggetti, e trovarsi insieme di fronte all’Uscita Principale.
L’alternativa che hanno è quella di riparare la Radio, chiamare i soccorsi e attendere che arrivino (molto alla The Thing).
Che cosa deve fare il Killer? Beh, lui si accontenta di mandare all’altro mondo un solo Sopravvissuto per chiudere la faccenda.
Quando sono in un gruppo con cui non ho mai giocato prima avere il ruolo del protagonista mi mette a disagio. E in uno contro molti è proprio… l’uno.
Vabbè, poco male.
Attenti ad ogni piccolo rumore
I Sopravvissuti si muovono sulla planimetria della villa, che è ovviamente identica a quella che ho davanti a me dall’altro lato della villa cartonata.
Ovviamente non vedo i loro movimenti: so solamente che hanno un certo numero di azioni disponibili e mi avvisano in quale stanza hanno provocato Rumore.
Inizia così un processo deduttivo che mi porta a ipotizzare dove si trovi almeno un Sopravvissuto, mettendo in correlazione dove si è palesato il Rumore e la loro possibilità di movimento.
Le circostanze in cui si crea Rumore sono diverse.
Infatti qualcosa non mi torna. Penso che stiano provando a depistarmi. Qualcuno ha magari lanciato una bottiglia di vetro in una stanza adiacente per farmici andare.
Non è un grosso problema: il Killer è molto veloce e ha una mano di carte che può sfruttare, anche se è consigliabile che lo faccia con parsimonia, con abilità speciali.
Nel dubbio ogni volta trovo una stanza vuota, cerco di bloccarne l’accesso inchiodando tavole alla porta (Barricate).
I Sopravvissuti potranno rimuoverle, ma sarebbe proprio una ghiotta occasione per tanarli.
Come ti stano il sopravvissuto
Se i Sopravvissuti Cercano oggetti, sempre per la storia del trovare le Chiavi ma anche solo per racimolare equipaggiamenti utili, il Killer cerca invece proprio i Sopravvissuti (che ovviamente devono rispondere onestamente se sono presenti nella stanza oggetto della ricerca).
L’Incontro è qualcosa che i fuggiaschi vorrebbero evitare, visto che è proprio così che il Killer li mena.
I ragazzi sottovalutano la velocità del Macellaio che ne sgama ben presto uno e lo bracca.
Il Sopravvissuto lancia i dadi, si aiuta con qualche oggetto che ha raccolto in precedenza (in realtà ha fatto in tempo a collezionare bene poco) e confronta il risultato con il livello raggiunto dal Killer, che infatti progredisce durante la partita.
La partita dura così pochi round, con un Macellaio davvero sanguinoso che miete la sua vittima a tempo di record, ma che allo stesso tempo lascia spazio per un’altra partita.
Dall’altra parte della barricata
Questa volta ho così l’opportunità di provare Terrorscape dalla parte dei Sopravvissuti, in una partita se vogliamo più consapevole delle capacità reciproche degli avversari.
Il mio personaggio ha un’abilità che gli permette di essere più veloce, a fronte della creazione di Rumore.
Il Killer di turno è meno impulsivo e più metodico nell’isolare le stanze e nella gestione della mano di carte.
Cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia.
In questo caso però il Killer distribuisce ferite grossomodo in maniera equa, visto che scappiamo da una parte all’altra.
Ci focalizziamo, come metodo di vittoria, sulla riparazione della Radio e la chiamata dei soccorsi.
Il problema è che il Killer lo ha capito, anche richiamato dal Rumore che la riparazione comporta, così da stare sempre in quei paraggi e tappa pure le porte.
Diventa quindi una gara di nascondino, con Andrea che, cortesemente, ci fa notare che dovremmo fare “qualcosa di diverso”.
Corro qua e là fra il giardino e l’interno, col proposito di attirare il Killer e lasciare i miei compagni alla riparazione della Radio.
Finisce male e il Macellaio fa la sua costata.
In conclusione
Terrorscape era un titolo molto atteso fra i fan di questa tipologia di giochi, sia per la meccanica sia per l’ambientazione molto horror movie Anni 80.
Se siete amanti di questo mood, attenzione anche a “Thunder Road: Vendetta”, sempre localizzato da Pendragon.
È proprio l’ambientazione l’elemento che si propone come trascinatore in Terrorscape, con l’investimento nel cartonato tridimensionale di cui si accennava poc’anzi e nelle miniature.
Chiaro che questo si rifletta poi in un premio che va riconosciuto all’editore, con un costo della scatola sui 60-70€.
I giocatori hanno apprezzato questa scelta, consegnando a Terrorscape un buon piazzamento di questo titolo nella classifica Thematic di BGG e una media sopra 8.
Sinceramente mi sono sentito coinvolto, soprattutto nei panni del Macellaio, mentre invece l’autore non ha introdotto particolari trovate nella meccanica, che è proprio a servizio del tema.
Sarebbe da valutare la resistenza all’usura della villa (ma ci sono testimonianze positive in questo senso) e il lavorio monta-setuppa-gioca-smonta, anche se la struttura è modulare e non è necessario ogni volta ripartire da zero.
Terrorscape propone anche una buona variabilità, con 5 Sopravvissuti e 3 diversi Killer, ognuno col suo mazzetto di carte con azioni dedicate.
Disponibili anche varianti, per alleviare la pillola a chi mal digerisce i collaborativi e altre per livellare la difficoltà.
Insomma, fan di Non aprite quella porta, avete messo in moto la vostra motosega?
29 Giugno 2024