Con Brass Birmingham abbiamo un rapporto che viene da lontano. Ancora prima che conquistasse il primo posto nella hit parade di BGG.
Lo abbiamo giocato con il contagocce qua e là. Anche nella modalità in solitario possibile grazie a Mautoma, durante la quarantena dell’anno scorso.
E, in queste settimane, lo abbiamo rispolverato per portarlo un po’ in giro.
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Già, perché proporre un gioco ad un evento o ad una serata, ci “costringe” a riprendere in mano la scatola, ristudiarla, ricapirla e riproporla.
A giocarla anche più volte, a poca distanza da una partita e l’altra. Così si riesce anche a non perdere il filo.
E di confrontarsi con altri giocatori. Altrimenti può capitare di pensare che la propria pozzanghera sia il mare.
E Brass Birmingham è un oceano.
Per possibilità, per riflessioni e per modi di giocarlo.
Proviamo in questo articolo a darvi la nostra opinione
Brass Birmingham
di Martin Wallace
Ghenos Games
Da 2 a 4 giocatori. Età 14+
Durata: 1-2 ore
Costo: 60€ circa
Tutti gli argomenti trattati
La spartanità di Brass Birmingham
Brass Birmingham è uno di quei eurogame (o german se volete) ancora senza fronzoli.
Cubetti e nessuna risorsa sagomata. Cartoncino e niente plastica.
Insomma, mette subito le cose in chiaro.
Le mette in chiaro anche quando dovete perdere quella manciata di minuti a comporre la vostra plancia.
Ogni singolo token che rappresenta una possibile Industria da costruire ha la sua casella. E se alla fine scoprirete di avere girato il token dalla parte sbagliata rispetto a quanto riporta il regolamento, poco male.
A sinistra dell’Industria trovate infatti quanto costa costruirla, sulla destra la rendita che offrirà una volta Venduta (probabilmente concetto relativo alle merci che produce).
Toni scuri dall’epoca vittoriana
Il tabellone di Brass Birmingham, come la plancia del giocatore, ha due lati: uno rappresenta la notte e uno il giorno.
Al fine del gioco sono totalmente identici. Il lato notturno è affascinante, ma meno pratico ai fini della giocabilità.
E tenete conto che ci passerete davanti diverse ore.
Probabilmente è stato fatto notare ed ecco che viene in soccorso il lato diurno. Comunque scuro, ma accettabile.
Del resto il gioco è ambientato, ma guarda un po’, nei dintorni di Birmingham.
Fra industria siderurgica, estrazione del carbone e un poca attenzione alle problematiche ambientali che era in essere nell’Ottocento, l’inquinamento era tale da soprannominare l’area Black Country.
Una rete di canali e ferrovie
Dando un’occhiata più tecnica al tabellone, troveremo una rete di città connesse tra loro a formare una griglia. La creazione di una rete di trasporti è una delle meccaniche principali di Brass Birmingham.
Ogni città ha poi degli slot dove si possono costruire le Industrie indicate.
Sui bordi della mappa c’è lo spazio per i Mercanti e per gli approvvigionamenti di carbone che arrivano da qualche contea confinante.
Alcuni spazi per le carte e un mercato del Ferro e del Carbone, che ha una meccanica simile a quella di Alta Tensione o Compagnie delle Indie, completa la mappa.
I principi di Brass Birmingham
Meno complesso di quello che sembra una volta familiarizzato con i concetti base.
In questo paragrafo questi riportiamo, ma troverete nello specchietto dedicato link utili per approfondire il regolamento (o per scaricarlo in toto).
Proprio come in Alta Tensione esiste il concetto di rete.
Una località è nella nostra rete se vi abbiamo costruito almeno un’Industria o è stata raggiunta da un nostro barcone o ferrovia.
Il gioco è infatti diviso in due ere: l’era dei Canali e quella delle Ferrovie, ma la distinzione non cambia il concetto.
Una località è collegata ad un’altra, o ad un Mercante sul bordo della mappa, se esiste una “catena” di barconi o ferrovie, proprie od anche avversarie, che unisce i due punti.
Questo elemento è importante per la parte pick-up and delivery: i collegamenti permettono di recuperare le risorse per costruire le Industrie e per Vendere ai Mercanti.
Struttura del turno
Sebbene Brass Birmingham sia collocato fra i giochi per i cosiddetti esperti, in realtà la struttura di gioco è semplice.
Ogni giocatore ha una mano di 8 carte e nel suo turno compie 2 azioni, giocando due carte e ripristinando la mano.
Finito il mazzo di pesca, finisce le carte che ha. Giocate tutte le carte, finisce l’era in corso.
Dopo ciascuna era si conteggiano i punti e dopo la prima si spazzano via i collegamenti e le Industrie obsolete.
Non c’è una connessione fra carta giocata e azione eseguita, se non per l’azione Costruire. I 6 tipi di Industria sono ordinati sulla nostra plancia e devono essere costruiti rispettando quest’ordine.
Di ciascuna serie i primi saranno i meno competitivi, simulando in qualche modo l’evoluzione tecnologica.
Se si gioca una carta Località, si potrà costruire una qualsiasi Industria permessa in quel luogo, anche se non connessi alla propria rete.
Ecco quindi che la nostra rete si espanderà a macchia di leopardo. Se invece è una carta Industria, tocca rispettare la regola di espansione della rete vista prima e costruire il tipo di Industria indicato in una città già connessa alla nostra rete.
Che cosa possiamo fare
Le altre azioni, in breve, permettono di collegare città, prendere prestiti, scartare token Industria dalla propria plancia accedendo prima a industrie più redditizie e Vendere.
Quando si Vende si gira la propria Industria sulla mappa: immediatamente si aggiorna la Rendita, mentre i punti si raccolgono a fine Era.
La Rendita è una delle principali fonti per incassare monete. A fine di ogni round si incassa qualcosina in base al livello raggiunto su questo tracciato, che potrebbe essere arrivato anche in negativo se si è ricorso in maniera importante ai Prestiti.
Non è che prendere un prestito sia un’azione disperata o punitiva, come in Tzolk’in ad esempio, ma fa parte del gioco e dell’attività imprenditoriale che simula.
Un gioco elegante?
Se n’è parlato all’epoca dei fatti in una recensione della Tana dei Goblin.
Le opinioni sono diverse, anche considerando quelle raccolte in quest’ultimo tour che abbiamo condotto in queste settimane.
Probabilmente, oltre ovviamente al gusto personale, è difficile dare un giudizio globale su questo tema.
Abbiamo provato qui a vivisezionarlo, indicando quali elementi ci danno un senso di armonia e quelli che invece ci appaiono più ruvidi.
Perché sì
In Brass Birmingham ci sono 6 differenti tipologie di Industria.
Inutile vederle ora una per una. Sono però di due tipi: quelli che forniscono risorse e quelli che vendono ai Mercanti.
Ferriere, Carbonaia e Birrifici infatti forniscono risorse necessarie (materie prime) alla costruzione delle altre Industrie, delle Ferrovie e per attivare l’azione di Vendita verso i Mercanti.
Quando si costruiscono questi edifici, un certo numero di risorse sono posizionate sul token.
Carbone e Ferro possono essere venduti al mercato o acquistati da esso.
Sfruttare la fluttuazione dei prezzi è parte del gioco e fa ambientazione l’incremento, che generalmente avviene, del prezzo del carbone durante l’Era delle Ferrovie.
Motore economico al top
Il motore economico che Wallace ci propone è la parte più robusta di tutta la faccenda.
Le materie prime sulla mappa sono condivise e si può fare ricorso a quelle avversarie.
L’eleganza sta nel fatto che non vengono pagate cash, ma semplicemente si aiuta a “monetizzare l’industria” avversaria.
Finite le risorse a disposizione su un token, questo viene voltato così come se fosse Venduto, dando bonus al suo possessore.
Bilanciamento e indulgenza
Buona parte dei giochi, quelli fatti bene ci verrebbe da dire, hanno un meccanismo di catch-up. Viene cioè generalmente inserita una regola (es: fornitura di più risorse) che aiuta i giocatori rimasti indietro nel tracciato dei punti a rimontare la classifica.
In Brass Birmingham questa accortezza è insita proprio nell’intera trama del gioco. In parte quest’aspetto è legato alla filosofia di “condivisione delle risorse” vista poc’anzi.
Permetteteci di dilungarci in un esempio.
Supponiamo, ovviamente, che ogni mossa dell’animazione precedente sia legale.
Due giocatori, supposti diversi, costruiscono rispettivamente una Carbonaia e una Ferriera.
Un terzo giocatore collega la Carbonaia ad un’altra città, rendendo disponibile il carbone in questa seconda località.
Ecco quindi che il giocatore Rosso ne approfitta per costruire un Cotonificio: esaurisce il carbone messo a disposizione dal giocatore Viola, che incassa i bonus, e dà una mano al possessore della Ferriera (il Ferro non necessità di un collegamento per essere attinto, vedi sotto).
Il giocatore Rosso potrà Vendere il Cotonificio, supponendo abbia accesso alla Birra, incassando a sua volta i bonus.
A fine Era il possessore del collegamento ferroviario farà punti in base alle Industrie “che hanno generato una rendita” in ciascuna città che ha collegato (qui Carbonaia da una parte e Cotonificio dall’altra).
Questo pippone per dimostrare cosa?
Che ogni volta che facciamo qualcosa, a meno di non aver creato un motore economico autarchico, abbiamo comunque contribuito ad avvantaggiare qualcuno.
Quindi, anche se nel nostro turno non abbiamo scelto l’azione ottimale, abbiamo modo sia di riparare in seguito sia di ottenere qualcosina di rimessa.
Fermo restando che, fornire ad esempio Birra in un rush finale dove tutti vogliono Vendere prima della fine dell’era, può essere un mestiere per fare punti.
Perché no
Mani piene di carte
Questo è un impiccio. Le carte Località permettono di costruire Industrie al di fuori della rigida logica legata alla propria rete (lo abbiamo visto prima).
Per le azioni differenti da Costruire che cosa riporta la carta è irrilevante. Giocare una carta per altre azioni serve solo come conta-turni.
Considerando che poi la pila degli scarti è personale e non comune, state accerti che più volte per partita vi scorderete di scartare una carta e “fermi tutti: quante carte avete?”
Si poteva fare di meglio? Forse sì. Questo sistema funziona? Anche vero.
Distribuzioni aggrovigliate
Buona parte delle Industrie richiedono Ferro e/o Carbone per essere costruiti. La Birra generalmente è collegata all’azione di Vendita.
Portando a giustifica l’ambientazione, Wallace ci racconta come il Carbone sia più voluminoso da trasportare rispetto al Ferro.
Ecco quindi che per usufruire del Carbone è necessario avere un collegamento ad una “fonte”, per il Ferro no (vedi esempio).
E fino a qui… può essere.
Tortone con la Birra: se il Birrificio è vostro non è necessario un collegamento, se invece è avversario sì.
Considerando che la Birra è proprio la nuova risorsa introdotta in Brass Birmingham, sembra che l’autore l’abbia inserita, le abbia preso le misure, e poi con un mazzuolo abbia battuto finché non ci entrata dentro a forza.
Poi ne differenzia anche la disponibilità a seconda in che azione è spesa, ma vabbè.
Leggete bene: ha preso le misure.
Funziona. Ci sta. Però è un altro cavillo nel regolamento, che seppure scritto bene, ha diversi caveat.
In conclusione
Brass Birmingham? Giocone, come direbbe qualcuno.
Quando lo presentate per la prima volta, tenete conto che la spiegazione potrà essere un po’ lunga.
E’ indispensabile infatti che tutti i giocatori, che magari si trovano per la prima volta a giocare con meccanica build network, familiarizzino con il concetto di rete visto ad inizio articolo.
Per il resto il gioco è in linea di massima intuitivo, tranne avere il regolamento sotto mano per alcuni caveat e per logica materie prime – collegamenti.
Può essere poi che si combini qualche casino nei primi round, ma il gioco non è punitivo e vi dà modo di recuperare.
Quale Brass fa per me?
Se state cercando un confronto fra Birmingham e Lancashire non vi possiamo aiutare, se non riportando quanto letto in rete.
Abbiamo letto il regolamento di Lancashire e, sembra, essere il diretto erede del Brass del 2007.
Qualche regola un po’ intricata è stata eliminata, ma non cambia la sostanza.
Il remake dell’originale sembra essere più severo che non la versione Birmingham. La diversità principale sta nel meccanismo con cui si vendono le merci.
Mentre un Mercante di Birmingham accetta merci all’infinito, purché si paghi la Birra necessaria, in Lancashire ci può trovare nella situazione di essere impossibilitati a vendere (leggete il regolamento a pagina 10).
Non siamo sicuri convenga acquistarlo avendo Birmingham, ma siamo comunque curiosi di provare anche Lancashire.
8 Dicembre 2023