Viticulture World: coltivare la vigna insieme

Parlando ultimamente sempre con più giocatori, a giornate di gioco organizzato o altri tipi di evento, c’è parso di percepire una certa ritrosia verso i giochi collaborativi.
Un dato un po’ controcorrente rispetto all’analisi svolta dal nostro amico Philip Olenyk.
Sembra infatti che alla fine della partita una persona voglia che dal tavolo si alzi un vincitore.
Singolo e che non sia la scatola.
A volte è anche poco tollerato il cosiddetto meccanismo “uno contro molti”.
Preambolo gigantesco sui collaborativi perché oggi vogliamo parlarvi di Viticulture World, l’espansione che rende il celebre gioco di Jamey Stegmaier e Alan Stone giocabile in forma cooperativa.

Tempo di lettura 8 minuti

Un gioco anche dal sapore italiano, visto che questa esperienza l’ha curata Francesco Testini insieme a Mihir Shah.
La meccanica che la coppia ha trovato per questa transizione da competitivo a cooperativo, al di là del fatto che possa piacere o no, introduce elementi di originalità.

Per chi va di fretta
  • Rende Viticulture un gioco cooperativo
  • Ogni giocatore comunque ha la propria azienda e deve raggiungere i suoi 25 punti
  • È stato introdotto il concetto di “mazzo eventi” e ne sono stati forniti 7: i Continenti
  • All’inizio i lavoratori sono stagionali: alcuni lavorano in inverno, altri in estate
  • Possibilità di potenziare le azioni sul tabellone

Viticulture World: Cooperative Expansion
di Mihir Shah, Francesco Testini
Stonemaier Games / Ghenos Games

Da 1 a 6 giocatori. Età 13+

Durata: fino a 2 ore
Costo: lo trovate su Get Your Fun

 


Una premessa: Viticulture World è compatibile con le altre espansioni di Viticulture.
Ci riferiamo a Tuscany, una delle più decantate, ma anche a Moor Visitors e Rhine Valley, quest’ultima a breve disponibile anche in italiano.
Noi abbiamo giocato Viticulture World come unica espansione.

Cosa rimane e cosa cambia

Diamo un’occhiata ai materiali per capire che cosa tirare fuori dalla scatola base per poter giocare a Viticulture World (fermo restando sta uscendo Viticlture Wine Crate che permette di avere tutto in ordine).
Partiamo dalle carte perché c’è nel regolamento un passaggio un po’ sibillino.
L’idea alla base, deduciamo, sia proprio quella di evitare di fare un “togli e metti” ogni qualvolta si cambia versione di gioco.
Le carte che andremo ad utilizzare sono quelle della scatola base, ma alcune di esse sono incompatibili con questa espansione.
La possibilità che avete è quella di eliminarle dal mazzo durante il setup ogni volta, oppure sostituirle con quelle a bordo nero di Viticulture World. In questo modo quando pescherete una carta a bordo nero semplicemente la scarterete e passerete alla successiva.
Scusate l’eccessivo dettaglio ma questa scaltrezza ci aveva causato qualche problema in una prima lettura del regolamento.

Alcuni lavoratori si sono evoluti in addestrati, mentre altri sono ancora Stagionali.
Ma tutti si danno da fare per un obiettivo comune

Come ripararsi dal sole e dalla pioggia

Anche i lavoratori li ripescate dalla scatola base, ma Viticulture World regala loro, escluso al Lavoratore Grande, un cappellino in silicone.
Premete che li entra nella capoccia, non vi preoccupate.
I capellini giallo e blu, degli stessi colori delle stagioni principali del gioco, non sono un ornamento estetico. Come in Viticulture il round di gioco, o l’annata, è diviso in Estate e Inverno. A differenza del gioco base, un lavoratore di Viticulture World col cappello, ovvero uno Stagionale, può essere giocato solo in una stagione, che dipenderà dal colore del cappello.
Facendo studiare i propri lavoratori, questi si libereranno del loro cappellone e saranno pronti a darvi una mano tutto l’anno.
Viticulture World quindi, per fare un paragone, premia la qualità e la specializzazione, piuttosto che la quantità come nel gioco base.
In questa espansione infatti il numero di lavoratori sarà sempre lo stesso per tutta la partita (eccezion fatta per il lavoratore temporaneo).

Un tabellone con qualche differenza

Viticulture World ha il suo proprio il tabellone.
Grosso modo le azioni sono le stesse del gioco base e più o meno nello stesso modo sono divise fra Estate e Inverno.
In effetti la meccanica di base, che va dalla piantumazione della vite fino all’evasione di un ordine, segue la meccanica di base dei Viticulture.
Tant’è che per questi dettagli si rimanda al gioco base e anche le plance giocatore si recuperano da quella scatola.
Il sistema per l’ordine di turno è anch’esso ereditato dalla versione base: prima ti svegli, prima inizi, ma il bonus che ottieni è meno ghiotto.
A differenza del gioco base, e introduciamo così il primo elemento cooperativo, l’ordine dei galletti sull’orologio si sceglie insieme.

7 Mazzi Continente, compreso quello promo nell’immagine, funzionano come mazzi eventi.
Alla lunga possono diventare prevedibili… alla lunga.
Inoltre permettono di avere sfide con diverso livello di difficoltà

Il mazzo Continente

Una domanda che vi potreste porre riguarda proprio il nome dell’espansione, in particolare perché si chiama World.
In questa espansione è stato introdotto un mazzo evento (o continente), che portano i nostri viticoltori in diversi continenti del pianeta (tra l’altro ciascuno con diversa difficoltà). Durante il setup potete infatti decidere se darvi alla viticultura in Africa o in Asia, ad esempio.
All’inizio del turno girare la carta dalla cima del mazzo degli eventi, ed applicarne gli effetti, è la prima cosa da fare.
Esiste un continente first-game promo pack, offerto in una bustina tipo quella delle Magic, che ha le fattezze di un tutorial che ad ogni turno vi spiega una novità introdotta in Viticulture World.
Sebbene venduta come un’esperienza facilissima, anche in questo caso sarà complesso battere la Scatola.

La nostra esperienza

Visto un po’il contenuto, passiamo a qualche sensazione avuta giocandolo.
Una dei difetti che riscontrammo in Viticulture era il fatto che i contratti da soddisfare (carte viola) sono pescati a caso.
Se in cantina hai il miglior vino rosso, ma la carta chiede vino bianco, ogni sforzo è stato vano.
“Crescendo” e confrontandoci anche con altri giochi, di recente Cangaceiros, siamo arrivati a pensare che in parte sia il giocatore che si debba adattare al gioco.
Se so che il mercato è imprevedibile, cercherò di organizzare le vigne in modo da avere una cantina variegata.
Se poi non mi sta bene posso sempre introdurre un house rule che dispone i contratti in una vetrina-mercato.
Viticulture World trova la terza strada.
Ci sono dei “punti di contatto”, quando meeple di giocatori diversi si incontrano, dove possono scambiarsi “oggetti”, intendendo con questo termine più o meno qualsiasi cosa, dal mosto a vini o a carte.
Questa meccanica fa sì che il naturale mismatch che si crea fra produzione e richiesta venga superato, introducendo anche l’elemento più cooperativo di Viticulture World.

Alcuni mazzi Continente.
Nelle prime partite è bene usare l’ordine prestabilito, ma si può usare un ordine casuale dopo aver accumulato un po’ di esperienza

Lo spauracchio del giocatore alfa

Per quanto il designer sia scafato, questo pericolo in un gioco collaborativo rimane sempre.
Il problema del giocatore alfa è un problema di gruppo o di persona, dove il designer può solo provare ad arginare.
In Viticulture World gli autori trovano una soluzione intrigante, che ci porta a spiegare anche quello che è l’obiettivo del gioco.
Nella versione base-competitiva raggiungere un certo punteggio triggerava la fine del gioco e il conteggio finale.
In Viticulture World, per battere la Scatola, ogni giocatore deve superare i 25 punti con la propria azienda vinicola.
In qualche modo ognuno ha un suo perimetro e una sua indipendenza, fermo restando che un giocatore invadente troverà comunque il modo di rovinare la partita.
Esiste poi un tracciato comune, dell’Innovazione, che viene scalato da un unico segnalino sospinto da tutti i giocatori.
Come avrete intuito, quindi, non esiste un trigger di fine partita, ma si gioca un numero di round noti fino da inizio partita entro i quali bisogna raggiungere i due obiettivi citati in precedenza.

Migliorare anche il tabellone

Un’altra innovazione è quella di poter migliorare, oltre che la propria azienda nel modo usuale, anche il tabellone.
Alcuni token migliorano o l’effetto dello spazio azione oppure concedono un bonus e l’accesso illimitato ai lavoratori (altrimenti costretto dagli slot a disposizione, con regole simili al gioco base).
Un’azione molto strategica ma che necessita coordinamento per essere fruttuosa, altrimenti si rischia di potenziare azioni, pagando risorse, che magari verranno scarsamente utilizzate.

In conclusione

Viticulture World è l’espansione che rende il famoso gioco di Jamey Stegmaier e Alan Stone cooperativo ed è compatibile con tutte le espansioni precedenti.
Tralasciamo il fatto che la modalità cooperativa possa piacere o no, qui Testini e socio, che hanno progettato l’espansione, hanno avuto due o tre idee azzeccate.
Sicuramente la migliore è quella che prevede lo scambio di oggetti fra i giocatori, così da mettere anche un la pezza, in qualche modo, alla gestione del mismatch produzione e richiesta.
Il discorso dei lavoratori divisi fra estivi e invernali è un di più, che comunque aumenta la profondità del gioco richiedendo al giocatore una pianificazione ancora più attenta.
Un altro punto di merito è aver mantenuto la singola identità del giocatore evitando la soluzione semplice, e semplicistica, di un’unica azienda vinicola in multiproprietà.

Ad ogni turno le tessere innovazioni rinnovano un mercato.
Un’azione permette di farle entrare in gioco potenziando un’azione (tile rettangolari) o potenziando uno spazio azione (tile ovali), ovvero “allargando” lo spazio e/o dando bonus quando si invia un lavoratore a compiere quell’azione

Le carte evento diventano prevedibili?

Un di più invece le carte Evento, che rispettano una rigida sequenza che dovrebbe introdurre colpi di scena quando entrano in gioco, ma che diventano ovviamente prevedibili dopo che si è giocata qualche partita.
È anche vero che i mazzi sono 7 per altrettanti livelli di difficoltà ed è possibile anche mischiare il singolo mazzo, così che il gioco ha una longevità in linea col tempo che mediamente dedichiamo ad un gioco prima di passare ad una nuova scatola.
Se volete l’elemento che regala longevità al gioco sono proprio le tessere innovazione, ovvero quelle che potenziano azioni e spazi sul tabellone. Essendo, loro sì a differenza degli ordini, disposte casualmente ad ogni round in un mercato, aiutano ad avere partite diverse.
Ci sono poi altre modifiche introdotte in corsa sulla gestione di alcuni personaggi e delle carte Mamas and Papas che qui non trattiamo, ma lasciamo la parola ad un post del blog di Jamey Stegmaier.

C’è anche un automa, anzi un Burattino

Un altro aspetto qui non trattato è la modalità Burattino, ovvero la modalità in solo.
Non che se ne senta così tanto l’esigenza in un gioco cooperativo. Ad ogni modo gli autori predispongono così un gioco a due giocatori, dove un’azienda vinicola è in mano al Burattino, che non è completamente autonomo.
Carina la spiegazione degli autori riguardo al nome di questa modalità: un Automa è completatemene autogestito, un burattino necessita che qualcuno tiri i fili. Una chicca.

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi qui citati o inerenti questo articolo.
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27 Luglio 2023

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