Heat: sapere quando rischiare

Grande corsa venerdì sera al Luppulus in Fabula, appuntamento ormai fisso per noi di Volpe Giocosa.
Proprio l’altra sera abbiamo organizzato una corsa a Heat: Pedal to the Metal (consentiteci di chiamarlo semplicemente Heat).
Un breve resoconto delle partite e delle sensazioni che il gioco ci ha trasmesso.

Tempo di lettura 7 minuti

Heat lo avremmo potuto provare da un po’. Era già uno dei pezzi forte all’evento dello Chef Ludico. Eppure solo l’altra sera ci abbiamo messo le mani sopra per la prima volta.
Uno dei co-autored i Heat è Asger Harding Granerud, noto per il suo intramontabile Flamme Rouge.
Il suo gioco di ciclismo, uscito 7 anni fa (quindi 100 nel mondo “normale”), è ancora attualissimo.
Vanta anche un accanito canale Telegram dove si può giocare direttamente (prodigi della tecnologia) e proprio a Play 2023 è stato organizzato un campionato.
Va da sé che nel corso dell’articolo inciamperete a qualche riferimento a Flamme Rouge.

Per chi va di fretta
  • Una corsa automobilistica all’epoca dei pionieri di questo sport
  • Dallo stesso autore di Flamme Rouge
  • E’ possibile personalizzare la propria automobile
  • Interessante componente push your luck nella gestione del veicolo
  • La scatola già permette diverse modalità di gioco

Heat: Pedal to the Metal 
di Asger Harding Granerud e Daniel Skjold Pedersen
Asmodee Italia

Da 1 a 6 giocatori. Età 10+

Durata: 30-60 minuti
Costo: lo trovate su Get Your Fun


Un gioco già completo

Heat si presenta nella classica scatola quadrata che, molto spesso, ingombra la Kallax senza un valido motivo.
Questa volta sembra non essere il caso. Heat viene fornito con un pressofuso in plastica per alloggiare tutti gli elementi.
Ci sono le plance del giocatore, una sorta di cruscotto, e una pedina, che sembra il pawn per antonomasia, invece è il cambio della vostra vettura.
Questi sono i due elementi che compongono il set dedicato al giocatore.
Se in Flamme Rouge il percorso si componeva posizionando una tessera dopo l’altra, quindi con un’infinita di combinazioni che davano spazio anche all’estro dei giocatori, così non accade per Heat.
I due tabelloni, fronte-retro, offrono 4 circuiti differenti. E’ chiaro che l’espansione è dietro l’angolo.
Su questi tracciati, a due corsie come lo erano quelli del gioco sul ciclismo, correranno macchinine molto curate, sebbene le ruote siano fisse.

Alcune espansioni già all’interno

In Flamme Rouge il gioco base era espandibile grazie a confezioni quali Peleton e Meteo, quest’ultima ormai abbastanza introvabile.
In Heat trovate già quanto serve per adeguare il gioco sia al vostro gusto sia all’esperienza dei giocatori al tavolo (fra cui appunto la variante col meteo).
Inoltre, a differenza di Flamme Rouge, è possibile personalizzare il proprio mazzo di carte iniziale, customizzando così il vostro veicolo e creare asimmetria al tavolo.

Sulla destra va il mazzo di pesca e sulla sinistra la pila degli scarti.
Al centro le carte Heat da spendere.

Tutti sulla linea di partenza

Siamo tutti sulla linea di partenza. Decidiamo di giocare sia con la variante Garage che con la Meteo.
Ogni giocatore avrà quindi il suo mazzo uguale agli altri, mentre un scelta da una vetrina consente di acquisire ulteriori carte e personalizzare il proprio veicolo.
Il vostro affezionatissimo, con la sua vettura rossa “simil Ferrari”, non si lascia scappare il Turbocompressore.
E’ una macchina che accelera violentemente il veicolo, a prezzo di surriscaldare il motore.
La meccanica che guida il surriscaldamento del motore è la chiave di Heat e, per certi versi, l’elemento che aggiunge quel tocco push your luck al titolo, differenziandolo al più euro Flamme Rouge.
Ogni qualvolta si sollecita il veicolo, ad esempio cambiando una marcia di due salti oppure prendendo una curva più velocemente del consentito, una carta Heat dalla plancia del giocatore finisce nel mazzo degli scarti.
Quando le carte nel mazzo di pesca finiranno, si rimescoleranno le carte giocate e non potrete giocare le carte in mano che semplicemente vi ingolferanno.
Le carte Heat tornano dalla mano nella plancia quando invece viaggerete a marce basse, oppure quando vi troverete in coda alla gara come meccanica anti runaway leader.

Piloti prudenti affrontano le curve a velocità moderata, creando gruppetti

Una partenza prudente

Peschiamo le nostre 7 carte dal nostro mazzo e passiamo dalla prima all seconda.
Il circuito di Gran Bretagna consta i 2 giri, meglio dosare le energie.
La marcia indica quante carte possiamo giocare e dal momento che siamo di fronte ad un bel rettilineo, giochiamo due carte com un valore alto.
Le curve, infatti, è bene affrontale al valore di velocità indicato sul tabellone. Contravvenire a questa indicazione implica un “consumo” di carte Heat, come visto in precedenza.
Nella partita, per arrivare a 6 giocatori, sono state introdotte le Leggende, degli automi facilmente gestibile e molto competitivi. In curva sono attenti, ma in rettilineo vanno come dei missili e difatti staccano il gruppo dei giocatori umani.

La vettura verde, rimasta indietro dopo una sbandata, si ripropone.
Heat non è così punitivo: una sbandata non pregiudica la gara

Qualcuno esagera

Gioco prudente, dicevamo, del vostro affezionatissimo.
In Heat, come in Flamme Rouge, non sempre conviene essere nelle prime posizioni. L’effetto scia, che si attiva quando si è immediatamente dietro ad un veicolo, consente l’avanzamento di caselle bonus senza sforzo, soprattutto sul bagnato.
Ogni segmento del circuito può essere caratterizzato ulteriormente con dei token durante il setup, alcuni dei quali si rifanno al meteo selezionato per quella corsa.
Tuttavia alcuni piloti sono spericolati e affrontano curve con marce alte.
Affrontare una curva in quarta è avere come somma delle carte, ad esempio, un numero inferiore a 6 è difficile, anche se si hanno in mano gomme con una buona aderenza, prese durante il draft iniziale.
Ecco quindi che non si hanno sulla propria plancia carte Heat sufficienti per “pagare” la differenza fra il valore della curva e la velocità con la quale si è affrontata.
La macchina sbanda, si torna in prima e si accumulano carte Stress.

L’uso delle cart Heat: la chiave del gioco.
Conservate per il rettilineo, è il momento di chiedere tutto quello che può dare al nostro mezzo

Dai gas!

Il vostro affezionatissimo, grazie ad una prudente gestione del veicolo durante le chicane, raggiunge il gruppo delle Leggende e si prepara per affrontare il rettilineo.
E’ il momento di giocare le carte Stress. Generalmente il veicolo avanza, come abbiamo visto, scegliendo un certo numero di carte dalla mano. Quando giochiamo una carta Stress, invece, dobbiamo pescare casualmente una carta dal mazzo di pesca.
Ecco un altro elemento push your luck, o comunque di gestione del rischio. Il mazzo degli scarti non è consultabile, ma dovreste avere in mente grosso modo cosa vi rimane nel mazzo di pesca.
Nel dubbio, per le ragioni viste prima, meglio giocare una carta Stress in rettilineo, dove la pesca di una carta troppo elevata potrebbe creare un problema.
Questo è vero in linea di massima: nella seconda gara, ingolfati dalla carte Stress, ci siamo trovati sul rettilineo finale a pescare alla cieca. Da primi a terzi.

La prima gara termina così: i piloti blu, grigio e nero sono Leggende

In conclusione

Due gare al Luppulus, una che ci ha visto sul più alto gradino del podio, la seconda che ci ha visto soffiare la vittoria in un finale al cardiopalma.
Da primi a terzi, visto che anche una Leggenda ci ha superato. Questi bot sono semplici da gestire, fatta pratica con i simboli, e consentano a Heat di scalare molto bene (per l’effetto scia, ad esempio).
L’elemento push your luck che introduce, aggiunge un’elevata, se vogliamo, goliardia al gioco.
L’aggiornamento della posizione sul tracciato, “il suo è culo, la mia è classe“, rimanda a partite di biliardo di fantozziana memoria.
Rispetto a Flamme Rouge Heat ha un costo più alto, ma come detto nell’introduzione, ha già all’interno molti elementi che nel gioco sul ciclismo devono essere separati a parte.
E ‘possibile giocare Heat anche in una modalità campagna, dove si acquistano migliorie che ci portiamo attraverso i circuiti, così come i punti.

Devo vendere Flamme Rouge?

Domanda che molti si sono fatti. I due giochi sono diversi, oltre per ambientazione.
Flamme Rouge è molto euro: mazzi uguali, carte che giochi una sola volta a partita e solo due caratterizzazioni, velocista e passista.
In Heat c’è una componente di casualità che, per i patiti delle classificazioni, lo sposta verso l’american.
E’ proprio il sistema di uso del surriscaldamento del motore, che cicla fra plancia – mazzo degli scarti, quando si usa, e fra mano – plancia, quando si ripristina, il principale elemento di push your luck.
La stoccata finale sono poi le carte Stress.
Interessante anche la personalizzazione del veicolo, tramite mazzi iniziali differenti: il Turbocompressore è stata la chiave della prima gara.
In definitiva, come molti nella community hanno evidenziato, Heat non è un doppione di Flamme Rouge: potete averli entrambi in collezione.

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi che possono piacerti se hai gradito l’articolo.
Acquistarli dal nostro partner Get Your Fun attraverso questi link non ti costa nulla, anzi, e aiuterai a sostenere Volpe Giocosa:

28 Maggio 2023

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *