Alla fine siamo pronti per presentarvi ¡No Pasaran!.
Vi avevamo proposto alcune foto di nostre partite attraverso i social e un video su YouTube che proponeva un unboxing con contestualizzazione storica.
Oggi ecco il nostro articolo di rito su questo solitario che ci ha impegnato per diverse serate.
Tempo di lettura 7 minuti
Era infatti necessario introdurre ¡No Pasaran! nella sua dimensione storica, sebbene per apprezzarlo non è richiesto essere appassionati della storia spagnola del ‘900.
Perché in questa epoca ¡No Pasaran! è ambientato, ovvero durante le azioni di guerriglia della Resistenza contro il governo franchista.
Non quindi nel 1936, durante la guerra civile spagnola che si studia a scuola, ma nel secondo dopoguerra, quando i repubblicani tornarono dalla Francia dove avevano combattuto con i maquis locali.
¡No Pasaran!
di Trevor Benjamin, Roger Tankersley e David Thompson
Studio Supernova
Per 1 giocatore. Età 10+
Durata: 30 minuti
Costo: circa 25€
Carte con illustrazioni spettacolari
Dopo un’ introduzione un po’ prolissa, ma dovuta, apriamo la scatola di ¡No Pasaran!, nel sio formato quadrato ma dalle dimensioni contenute.
Già l’immagine sul coperchio anticipa un’ottima scelta grafica che troviamo in tutte le carte all’interno.
Il disegnatore è Albert Monteys, che si è occupato anche di Luna Capital.
Le carte per lo più sono in formato tarocco, di grandi dimensioni quindi.
Forse il mazzo più importante è proprio quello dei maquis, i guerriglieri, che dovrete gestire nelle imprese contro gli “obiettivi sensibili” descritti nelle Missioni.
Attenzione perché nello stesso mazzo si nascondono carte Spie.
Nemici e Civili
Più piccole le carte che compongono il mazzo dei Nemici.
Sono soldati o membri di unità speciali messi a difesa degli obiettivi dei maquis.
Un altro mazzo con carte delle dimensioni di quelle dei Nemici, al quale non farete caso all’inizio, rappresenta i Civili.
Rappresentano famiglie, con anziani e bambini, che poco hanno a che fare con tutta questa faccenda, ma sono comunque le vittime principali.
Il nostro unboxing
Tre modalità di gioco
Nel prossimo paragrafo daremo qualche dettaglio su come si gioca a ¡No Pasaran!.
Ci riferiremo al “gioco libero” riportato nel Regolamento principale.
Comunque un altro libretto incasella le varie partite in una storia, storicamente contestualizzate, dove sono scelte alcune Missioni ad hoc all’interno del mazzo.
La terza possibilità prevede una Campagna Storica, con missioni da giocare in rigida sequenza.
Combattere nell’ombra o uscire allo scoperto.
Una rapida occhiata al setup: si pescano 4 carte Missione dal mazzo.
Ciascuno di questi obiettivi è difeso da un certo numero di Nemici, da disporre coperti, come riportato in un angolo di ciascuna carta Missione.
Le vostre carte maquis sono divise invece in due mazzi: i Nascosti e i Rivelati, entrambi coperti.
Attingerete e “ciclerete” le carte del mazzo Nascosti.
A volte pescherete anche dai Rivelati, ma molto più spesso saranno i maquis del mazzo Nascosti a finire negli scarti dei Rivelati.
Una storia di gente comune
I maquis che avete tra le mani sono per lo più gente comune.
La maggior parte sono civili, come operai e fornai, oppure religiosi. Sono uomini e donne che tempi difficili hanno chiamato a scelte difficili.
Quando scenderanno in campo potranno mantenere le loro vesti quotidiane.
Non saranno così efficienti, ma, come anticipato, non andranno persi ma gireranno invece nel mazzo dei Nascosti. Se invece usciranno allo scoperto saranno molto più combattivi, ma ormai saranno finiti nelle liste franchiste e troveranno posto nei Rivelati.
Operazioni chirurgiche
Un concetto da capire fin da subito.
I vostri maquis sono un manipolo di patrioti contro un regime organizzato che gli attendeva già ai Pirenei.
La vostra fase è divisa in Pianificazione e Attacco.
In un turno giocherete tutti i maquis che avete in mano, ma per l’appunto in questi due tempi.
In questo modo i maquis con l’abilità Pianifica potranno, in genere, voltare qualche carta nemico per leggerne il valore Difesa.
Dopo questa operazione di intelligence sceglierete uno degli obiettivi disponibili e, voltate tutte le carte Nemico associate, arriverete alla resa dei conti.
In entrambe le fasi come anticipato, potete scegliere se mantenere un low profile o no.
Risolvere la Missione subendo le rappresaglie nemiche
Il combattimento si svolge in un modo molto semplice.
I punti di tutte le vostre carte maquis si sommano e si spendono contro i Nemici e la Missione. Entrambi i tipi di carta hanno infatti punti Difesa.
A meno di abilità speciali dei vostri avversari, non siete tenuti a fare fuori tutti i Nemici prima di spendere punti per risolvere la Missione.
Tuttavia poi dovrete subire le conseguenze dei Nemici sopravvissuti.
La più odiosa è la rappresaglia che la Controguerriglia mette in atto contro i Civili, facendovi scartare carte dall’apposito mazzo.
Non è difficile vincere: è impossibile
¡No Pasaran! è molto difficile da battere.
Il regolamento lo sa e mette in chiaro fin da subito le condizioni di sconfitta.
Nel mazzo maquis, dicevamo, sono nascoste le Spie, che possono anche aumentare in numero durante la partita. Sono carte inutili che occupano solo posto nella vostra mano.
Se pescate una mano di sole Spie avete perso la partita.
Lo stesso avviene se fallite più di due missioni (in un attacco, quando vi trovate a corto di punti Attacco, la carta Missione è messa fra gli insuccessi).
La terza occasione di sconfitta si verifica se 5 o più Civili cadono per mano dei franchisti.
Quando si vince?
Mai.
Storicamente accadde così. I maquis organizzarono un’azione di guerriglia prima in Catalogna, dopo un arduo rientro dai Pirenei, e con qualche difficoltà organizzarono iniziative nel resto della Spagna.
Ad un certo punto, attorno al 1965 si sciolsero, o comunque abbandonarono la guerriglia.
Si discute sulle ragioni del loro fallimento, dalla mancanza del supporto internazionale alla “comodità” del regime franchista per molti Paesi.
Alcuni di loro finirono in altre associazioni sovversive con carattere diverso da quello qui presentato.
Fatto sta che Il Caudillo morì nel suo letto.
Così accade anche in ¡No Pasaran!: ad un certo punto vi dovrete arrendere e sommare i punti conseguiti in ciascuna Missione portata a termine.
In effetti ogni Missione risolta durante la partita lascia il posto ad una nuova, con un nuovo obiettivo sensibile. Non avrete la forza per affrontarle tutte.
In conclusione
>> Carta Adolfo corretta da DocZagreus (typo presente in tutte le localizzazioni)
¡No Pasaran! ha un regolamento semplice.
I combattenti sono una raccolta di punti Attacco da spendere per scartare carte della Scatola.
Il fatto che difficilmente riuscirete a far fuori l’intera truppa a difesa di un obiettivo, dà quell’idea di “mordi e fuggi” di un’azione di guerriglia.
¡No Pasaran! può far riflettere
Non è l’unica scelta che ci fa vivere l’ambientazione proposta.
Le operazioni di rappresaglia sono davvero crude.
Ok, si tratta di scartare carte, ma se vi siete fatti trasportare, ci vedrete davvero dei Civili che vengono rastrellati anche per colpa vostra.
Un clima alla This War of Mine ma raggiunto solo con qualche mazzo di carte.
Le condizioni di vittoria poi non esistono: un semplice beat your score, che in genere non soddisfa a pieno, ma qui ben calato nell’ambientazione.
Un solitario da avere in libreria
Anche se non amate i wargame, perché alla fine ¡No Pasaran! questo è, questa proposta di Studio Supernova è da prendere in considerazione se siete appassionati di giochi in solitario.
Regolamento semplice, partite rapide e un contesto sfidante.
Poco ergonomica la disposizione delle carte forse, con i Nemici che sul tavolo finiscono abbastanza lontani e ogni volta vanno raccolti per leggerne il contenuto.
Problema che forse si risolve con l’apposito playmat.
Da segnalare una missione progettata dallo stesso autore e messa a disposizione nella rivista ioGioco attualmente in edicola.
Un contesto dove parteciparono anche volontari italiani, nel Battaglione Matteotti, ma in un contesto storico antecedente al resto dell’ambientazione: La battaglia di Monte Pelado, 1936
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13 Ottobre 2022