Rolling Village: una città a misura di dado

I roll & write e i loro cugini flip & write sono davvero rilassanti.
Semplici, generalmente a bassa interazione, coinvolgono sempre tutti.
Lasciamo stare che poi questa meccanica è stata declinata anche in giochi più complessi, come Rome & Roll.
Rolling Village rientra invece a pieno titolo in una fascia di difficoltà che lo rende accessibile a tutti.
Guardiamo cosa ci propone Little Rocket Games.

Tempo di lettura 5 minuti

L’audio Podcast

La confezione stessa mostra la volontà di offrire Rolling Village a un pubblico il più ampio possibile.
La scatolina, diciamo delle dimensioni di un A5, ha un occhiello nella parte alta che gli permette di essere infilato in un espositore.
Come potrete leggere è un gioco molto semplice con un formato accattivante.
C’è solo una particolarità della meccanica che può trarre in inganno.
Solo questione di pratica comunque.
La nostra esperienza come sindaci alle conclusioni.

Per chi va di fretta
  • Un roll & write davvero semplice
  • Tirate i dadi e disegnate i Progetti corrispondenti
  • Piazze vicino alle Case, lontano le Fabbriche
  • Le Fabbriche sono più produttive vicino a Laghi e Boschi
  • Matite colorate già nella scatola

Rolling Village
di Diego Di Maggio
Little Rocket Games

Da 1 a 12 giocatori. Età 8+

Durata di una partita: 20 minuti
Costo: 13€ circa


Tutto l’occorrente nel comodo astuccio

Capita a volte, di recente meno di frequente, che i giochi pencil & paper fossero sprovvisti di matite.
Non stiamo parlando di chissà quale componente, ma diventa una scocciatura rialzarsi e andare a caccia di matite quando si ha voglia di giocare.
In Volpe Giocosa, non ce ne voglia industria dei mobili, era solita inserire nelle confezioni piccole matite.
In Rolling Village non serve essere così previdenti.
Trovate all’interno della scatola una confezione di matite colorate.
Sì, la soluzione adottata dall’editore non è quella dei pennarelli cancellabili, ma ha preferito l’uso di matita e blocchetto.
Quest’ultimo, considerando è fronte-retro, permetterà un sacco di partite prima di doverlo “ricaricare”.
Infine, chiude la dotazione di Rolling Village, un set di due dadi di colore diverso a 6 facce.

Città da incubo: le prime partite

Ogni edificio al posto giusto, senza accozzaglie

La logica di Rolling Village si capisce immediatamente dando uno sguardo al foglietto, che viene distribuito a ciascun giocatore.
Al centro troviamo il terreno edificabile del nostro villaggio in una griglia di 6 colonne e 5 righe.
Ogni colonna riporta una delle possibili uscite del dado a 6 facce.
In alto invece sono rappresentate i possibili edifici o installazioni che potremmo costruire nella nostra griglia.
Prendono il nome generale di Progetti.
In basso, invece, c’è il posto per tracciare i punti.

5 e 1: Un Boco nella colonna 1 e una Casa nella colonna 5

Un lancio di dadi, due costruzioni

Ecco, qui bisogna fare attenzione.
Un po’ di elasticità mentale e una manciata di turni o meno vi farà proseguire con scioltezza.
Ad ogni turno si lanciano due dadi e tutti i giocatori disegnano nella loro griglia seguendo il risultato (beh, è un roll & write…).
I dadi indicano simultaneamente due aspetti: cosa costruire e in che colonna costruire.
Un lancio di un 1 e un 5, significa costruiremo una casa nella colonna 5 e un bosco nella colonna 1.
Tutta qua, in realtà, la macchinosità.
Un altro aspetto da tenere conto è relativo alla costruzione di Progetti Speciali.
Se uscissero due dadi uguali potremmo costruire una Piazza, meglio se vicino ad una zona residenziale.
Se i dadi puntano allo stesso Progetto (es: 1 e 4), allora andremmo a segnare una Fabbrica.
Questi edifici inquinanti sono poco amati dalla popolazione, che non ci vuole vivere accanto.
Tuttavia, sono strutture proficue in vicinanza di Laghi e Boschi.

Foto che al momento dello scatto sembrava più intelligente: si voleva mostrare lo spessore del blocchetto

Sì, ma come faccio punti?

Come dicevamo, in fondo al foglietto, c’è una striscia di caselle da tenere aggiornata alla fine di ogni turno.
Parte die punti, infatti, vengono assegnati ad ogni lancio dei dadi mentre alla fine della partita si dà un’occhiata generale e si valutano i pattern.
I dadi, oltre a selezionare i progetti, indicano quale riga della griglia andare a valorizzare.
Basta trovare la somma nei cartelli posti ad inizio riga.
In definitiva si contano e si valutano le dimensioni di agglomerati di Case, Boschi e Laghi, considerando che alcune caselle sono bonus.
Nel conteggio, ovviamente, nel calcolare la grandezza dell’agglomerato si tengono in conto anche elementi fuori dalla riga selezionata, purché collegati tra loro, anche diagonalmente.

I pattern di fine partita

Nel calcolo “turno per turno” sono esclusi i Progetti Speciali, Fabbriche e Piazze.
Andranno a dare un contributo solo a fine partita.
Per farla breve, Piazze vicino alle Case danno punti, ma attenzione ad avere posizionato bene le Fabbriche: danno bonus o malus a seconda delle costruzioni vicine, con la logica vista in precedenza.
Come sempre stiamo facendo una sintesi che fissa i concetti chiave. Abbiamo ad esempio mancato di illustrare la possibilità di ottenere bonus.
Ve ne renerete conto da soli giocandoci.

In conclusione

Spesso seguiamo i contest presenti in rete, soprattutto quelli di BBG (per Cardboard Edison siamo da due anni nella giuria).
Nel 2019 una versione Print & Play di Rolling Village arrivò in finale in una competizione serrata.
Il gioco che ci propone oggi Little Rocket Games è più cesellato di quello presentato al contest.
La grafica di Valentina Pelizziari ah reso poi molto puffoso.
Il gioco è il classico roll & write che potete giocare anche dal divano mentre qualcun’altro lancia i dadi sul tavolo e ne annuncia il risultato.
Sì, fa un po’ effetto tombola detta così, ma è questo spirito leggero che permette di avvicinare chiunque al tavolo (o alla tovaglia se siete su un prato).
Del resto, Rolling Village è pensato fino a 12 giocatori, ma funziona per qualsiasi numero di giocatori.

Buona idea la confezione ready to play

Le matite iniziano ad essere proposte in diversi giochi che le necessitano.
Buona l’idea dell’editore di fornirle già all’interno, tra l’altro in colori diversi.
Un’alternativa sarebbe stata quella di proporre pennarello e lavagnetta.
Non abbiamo preferenza né per l’uno né per l’altro sistema.
Forse i pennarelli vanno bene per formati ridotti con poco da scrivere.
In Rolling Village ci sono molti disegnini da tracciare, che devono essere anche ben distinguibili tra loro.
Una matita riesce probabilmente ad essere più netta.

Matite colorate già presenti: che volete di più?

Per chi è pensato

Dopo una piccola digressione di cartoleria, possiamo dire che Rolling Village è un gioco family-party game.
Anche i più recalcitranti verso i giochi da tavolo, sicuramente faranno una partita a questo roll & write.
La compattezza ne fa sicuramene un gioco estivo, che potete portare con voi al mare, in treno o dove volete.
Il regolamento lo abbiamo riassunto brevemente, ma c’è poco di più nelle quattro pagine lucide all’interno della scatola.
Chiaramente se cercate scatole complesse, Rolling Village non vi soddisferà a pieno.
Tuttavia, il sistema Piazze e Fabbriche, ha bisogno di un certo tatticismo affinché a fine partita non si becchino mazzate.
Attenzione a non essere presuntuosi.

Qui di seguito vi proponiamo una lista di giochi di questo editore.
Acquistandoli dal nostro partner Get Your Fun attraverso questi link non ti costa nulla, anzi, e aiuterai a sostenere Volpe Giocosa:

20 Giugno 2022

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *