Ci siamo persi poche Deckscape nella nostra “carriera” di giocatori.
Frugando anche nel mercatino dell’usato abbiamo recuperato pezzi difficili da trovare.
Quando è stata annunciata questa scatola, Nel Paese delle Meraviglie, ci siamo attivati subito per procurarcene una.
Ed eccoci qua a rincorrere il Bianconiglio.
Tempo di lettura 5 minuti
È sempre difficile raccontare un’esperienza legata ad un escape room da tavolo.
Questo perché, ovviamente, non vogliamo rovinarvi la sorpresa (spoiler).
L’articolo sarà quindi per sua natura piuttosto corto e forse un po’ scarno di contenuti.
Speriamo solo vi passi le sensazioni che abbiamo provato nel giocare Nel Paese delle Meraviglie.
Alle conclusioni l’usuale sintesi.
Deckscape – Nel Paese delle Meraviglie
di Martino Chiacchiera e Silvano Sorrentino
dV Giochi
Da 1 a 6 giocatori. Da 12 anni
Durata: circa un’ora
Costo: lo trovi su Get Your Fun
Il solito mazzo di carte con gadget
Come le altre Deckscape, lo diciamo per chi si fosse perso Ciurma vs. Ciurma, Furto a Venezia o Il Mistero di Eldorado, il gioco si basa su un mazzo di carte di dimensione dei tarocchi.
Sono fronte-retro, non vanno mescolate e si inizia semplicemente dalla prima.
Molto spesso nelle scatole che Sorrentino e Chiacchiera ci propongono troviamo almeno un gadget.
Si tratta di un elemento aggiuntivo che può essere utile a risolvere enigmi.
In questo caso c’è uno specchietto (lo trovate riportato anche nel comunicato di dV Giochi).
Generalmente gli specchi usati nei giochi sono abbastanza dozzinali, nel senso che si arriva fino a proporre cartoncini lucidi e quindi riflettenti.
Qui dV Giochi ci offre uno specchietto, ovviamente non in vetro, ma rigido e robusto con una buona proprietà riflettente.
Sembrerà una stupidaggine, ma può anche essere vista come un’accortezza.
La trama senza spoiler
Se parliamo de “Nel Paese delle Meraviglie” è chiaro che ci sia un forte legame con il libro di Lewis Caroll.
Ovviamente il filo conduttore che collega gli enigmi non ricalca la storia passo passo, ma ne ripropone i personaggi.
La protagonista è ovviamente Alice che, come nel libro, avrà un sacco di imprevisti e necessiterà del vostro aiuto per tornare nel mondo reale.
Enigmi fuori dai luoghi comuni
Una delle cifre stilistiche dei due autori è quella di ricercare sempre un plus che ogni scatola deve avere per differenziarsi dalla precedente.
Fu lo stesso Martino in un’intervista a confermarci la volontà di portare sempre un’innovazione.
Qui trovate lo specchio, se volete, ma non sta tutto nel gadget.
Come parlavamo con un nostro lettore, molto spesso gli enigmi delle escape room si ripetono.
O meglio. Molto spesso gli autori sono tentati di prendere strade semplici.
Ci riferiamo ai vari enigmi matematici (che a volte si ritrovano anche nella selezione del personale delle aziende).
Quindi somma di numeri, sequenze da completare o giochi con legami fra parole e numeri.
Ecco, senza fare spoiler, possiamo dire che non trovate enigmi di questo tipo Nel Paese delle Meraviglie.
Non si ha infatti mai la sensazione di stare facendo una prova d’esame.
Già questa scelta di design è un punto a favore della ormai collaudata copia di autori.
Il mondo psichedelico di Alice: come entrarci
Alice nel Paese delle Meraviglie è un libro fortemente legato al mondo onirico, quasi psichedelico.
Aspetto ben radicato nella tradizione anglosassone, è poi confluito nella cultura geek.
Il Coniglio Bianco lo troviamo in White Rabbit dei Jefferson Airplane, ma anche nel film Donnie Darko.
Insomma, è entrato nella cultura pop al pari del clown di IT.
Forse in Italia è più collegato al film d’animazione della Disney, di cui questa Deckscape non condivide la grafica, essendo curata in modo del tutto originale da Alberto Bontempi.
Forse è proprio questo l’elemento più curato
Non sappiamo bene spiegarlo, ma forse la novità all’interno de Nel Paese delle Meraviglie è proprio il fatto di trasmettere la surrealtà del mondo di Caroll.
Ok, probabilmente è un risultato facile da ottenere col comparto artistico, ma non è questo il vero biglietto per il viaggio.
Gli enigmi proposti sono infatti coerenti e al servizio dell’ambientazione.
Probabilmente gli autori già sapevano di proporre un prodotto diverso, difatti i primi enigmi servono proprio a prendere confidenza con la logica di Wonderland.
Gli inglesi direbbero a ragionare out of the box.
White Rabbit
La nostra esperienza
Forse è questo l’elemento che più c’è piaciuto in Nel Paese delle Meraviglie.
Dopo le prime carte, dove si pensa quasi di essere presi in giro dagli autori, si entra per davvero in Wonderland.
A quel punto la frequenza con cui si commettono gli errori diminuisce, ma comunque senza annoiarsi perché “si è capito il trucco”.
Quando poi si chiude la scatola e il mondo del Paese delle Meraviglie si congeda si ha la sensazione di avere riposto tutti a dormire nel piccolo box di cartone.
In Unlock! – Heroic Adventures, sebbene l’avventura di Alice fosse di qualità e ricca di effetti wow (anche grazie all’app), non si respirava la stessa atmosfera.
In conclusione
Proviamo a tirare le somme di questo Nel Paese delle Meraviglie.
La meccanica è la solita ormai collaudata da Sorrentino e Chiacchiera.
Gli enigmi sono si basano ciascuno su meccaniche diverse.
Sebbene sia riportato si possa giocare in 6 giocatori, noi eravamo in 2 e forse c’era spazio per un altro giocatore, ma non di più.
Sebbene sia intuitivo quando mettere in campo lo specchietto, e alcuni “colpi di scena” siano facili da risolvere per chi ha un po’ di confidenza con questo tipo di giochi, gli enigmi non scadano mai nel banale o nella ragioneria.
L’elemento però che ci ha più colpito è proprio l’ambientazione, come per tutto l’articolo abbiamo provato a spiegarvi.
Indovinelli che si calano in Wonderland e con gli elementi che contraddistinguono mondo, per personaggi, problemi o logiche, sono la chiave della scatola.
A chi può piacere
Se avete già le altre Deckscape, significa conoscete bene questo prodotto di dV Giochi. Inutile dire che dovete trovare in libreria o in un cassetto un posto anche per questa scatolina.
Sarebbe puerile scendere a paragonare questa esperienza con altre Deckscape. Capirete che è molto soggettivo.
Se amate le escape room in generale, Nel Paese delle Meraviglie lo apprezzerete se non vi prenderete troppo sul serio e siete disposti ad accettare le regole del gioco.
Per chi è fan della “cultura Wonderland” è un’esperienza da provare.
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17 Maggio 2022