I giochi a tema sportivo sono spesso snobbati dalla community dei giocatori. Ce ne dispiace.
Noi di Volpe Giocosa vene abbiamo proposti comunque diversi, anche se solo a tema calcio.
Ci riferiamo, ad esempio, a Counter Attack, Foo Table o 4-3-3.
Oggi invece con Basket Flip di Dominioni Editore cambiamo il terreno di gioco.
Siamo infatti sul parquet di un campo di basket.
Tra l’altro è molto interessante l’offerta dell’editore, che abbina al gioco da tavolo un libro sempre a tema cestistico.
Oltre che per lo sport che racconta, Basket Flip differisce dagli altri giochi a tema sportivo che abbiamo visto anche per la meccanica principale.
Rientra infatti nella categoria giochi di destrezza, ovvero in quel gruppo di titoli dove la vittoria dipende anche, o soprattutto, dalle abilità manuali del giocatore.
Alle conclusioni vi parliamo delle nostre.
Basket Flip
di Alessio Rimoldi
Dominioni Editore
Due giocatori. Età 8+
Durata: 20 minuti circa
Costo: 30 eur circa
Tempi ed età minima consigliata derivano dalla nostra esperienza.
Vedremo che Basket Flip ha un regolamento intuitivo e quindi, può essere giocato anche da giovani appassionati.
Anche il tempo si piò contrarre o dilatare a piacere.
La scatola prevedere di arrivare a 21, ma si può fare come si preferisce.
Del resto l’esperienza che si acquisirà con la paletta potrebbe ridurre il tempo di gioco.
Una valigetta che ci porta in un palazzetto
La confezione di Basket Flip è fatta a valigetta.
Ha un formato inusuale, insomma, come spesso avviene per i giochi prodotti da editori indipendenti.
Il risultato è molto elegante, caratteristica che si vede in altre scelte dei materiali.
Il tabellone è funzionale e trasmette il calore del parquet
La partita di basket si svolge sul tradizionale campo in parquet.
Il tabellone riproduce quel calore e sembra quasi di sentire i fischi della scarpe di gomma sul campo e il rimbombo della palla nel palazzetto.
A volte basta davvero solo qualche accortezza per ottenere un buon risultato.
Ai bordi del campo un piccolo riassunto del turno di gioco e i nomi di importanti squadre lombarde: Milano, Varese e Cantù.
C’è anche spazio per la “tabella” del canestro e gli spalti. Sono cartoncini da porre verticalmente sulla linea di fondo con dei “piedini” in plastica per reggerli.
I canestri sono simulati con dei fori, uno per ciascuna parte.
I giocatori in campo
Ogni azione ha, come ovvio, un attacco e una difesa.
Il giocatore in attacco ha una sorta di “tesserina di plastica”, che chiameremo paletta, così come fa il regolamento.
Serve per far saltare la palla a spicchi, un gettone in plastica.
Dominioni è così gentile da aggiungerne anche due di ricambio. Cortesia che non tutti gli editori hanno.
Il giocatore in difesa ha disposizione due meeple per ostacolare la manovra dell’avversario.
Nella dotazione è compreso anche un dado.
Un gioco di destrezza
Come detto nell’introduzione, Basket Flip è un gioco di destrezza.
Il gioco è difatti per lo più regolato dall’uso della paletta, che schiacciando la pedina di plastica la fa muovere, o saltare se volete. Vediamo nel dettaglio come è costruita un’azione.
Cosa può fare l’attaccante
In ogni manovra offensiva il giocatore ha fino a 5 mosse a disposizione.
Il suo obiettivo, come ovvio, è quello di fare canestro. Deve fare attenzione a non fare uscire la palla, oppure a non colpire le pedine del difensore.
Sono queste circostanze che interrompono l’azione e scambiano i ruoli fra i giocatori.
Se la pedina finisce in aree speciali del campo, come il “Tiro dall’angolo” o “Area di Rimbalzo”, un dado risolverà una disputa.
Rendere la vita difficile: il ruolo del del difensore
Prima di una qualsiasi azione dell’attaccante, il difensore può posizionare i suoi due meeple sul tabellone.
Il regolamento richiede che il posizionamento rispetti il fair play: deve consentire all’attaccante di fare una mossa e i meeple non possono stare nell’Area di Rimbalzo, non permettendo l’accesso al canestro della palla.
Lo stesso autore ci presenta il suo gioco, in questo video ufficiale di Dominioni Editore
Qualche regoletta da tenere a mente
Basket Flip è semplicissimo. Come dicevamo la palla può finire in aree speciali.
In queste circostanze è chiamato in causa il dado.
Fra un confronto del lancio dei dadi si determina chi vince “la contesa”.
Se vince l’attaccante fa canestro, con punti a seconda della posizione della palla, in caso contrario si inverte il possesso di palla.
E’ simulato anche il fallo, con conseguenti tiri liberi dalla lunetta.
In conclusione
Basket Flip si vede essere un gioco disegnato da appassionati di basket per giocatori che condividono la stessa passione.
La regola, qui non citata, del “Tiro della Speranza“, il classico tiro sul suono della sirena, è un chiaro indicatore di chi ha nel cuore il basket.
Tra l’altro cala il gioco della pallacanestro nella realtà italiana, evocando squadre come Cantù, Milano e Varese.
Le palette riportano i nomi di queste squadre, ma n’è fornita una quarta da personalizzare.
Il regolamento è davvero semplice: la striscia a bordo del tabellone è sufficiente a riassumerlo, compreso l’uso del dado.
Giocarlo richiede un po’ di pratica, come tutti i giochi di destrezza.
All’inizio è ovvio che il dischetto-palla schizzi un po’ ovunque in principio, con qualche difficoltà a dosare la forza.
Con qualche partita si arriva a fare mosse con perizia chirurgica e ci possono essere partite da rimanere col fiato sospeso.
Appassionati di basket..o di gioco delle pulci
Se volete la meccanica principale del gioco è quella che regola l’antico e famoso gioco delle pulci.
Qui inserito in un contesto tattico, quale una partita di basket.
Chi ama questo sport, tipo coloro che hanno messo la sveglia all’alba per seguire l’Italia di Meo, non possono perdersi questa occasione.
Tra l’altro per divertirsi non serve essere esperti in giochi da tavolo in senso stretto.
Nessun piazzamento lavoratori o azioni da scegliere.
Basket Flip è un puro gioco di destrezza.
Gli appassionati troveranno poi nella confezione un libretto di Simone Rosi, “Filosofia da Derby“.
Si parla delle tre squadre già citate di quest’articolo, ma anche della filosofia della pallacanestro.
Un collegamento forte fra palla, palazzetto, tifosi e semplici spettatori che la pallacanestro ha nelle sue radici.